Concorso a cattedra 2018, a chi è rivolto e come prepararsi
Il prossimo Concorso a cattedra è ormai alle porte. Sarà un concorso che prevede 3 fasi:
La fase A, riservata ai docenti in possesso dell’abilitazione, che accederanno alle prove concorsuali consistenti in una prova orale di natura didattico-metodologica non selettiva e nella successiva valutazione dei titoli.
La fase B, riservata ai docenti con 36 mesi di servizio, anche non continuativo ai quali non saranno richiesti 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e consta di sole 2 prove una scritta e una orale
La fase C, per tutti i laureati che siano in possesso dei 24 cfu in discipline antropo-psico-pedagogiche
Quest’ ultima tipologia di candidati in possesso dei requisiti accederà alle prove concorsuali che sono:
2 prove scritte.
- La prima prova scritta sarà centrata su una specifica disciplina, scelta dall’interessato tra quelle della sua classe di concorso. Per le classi di concorso concernenti le lingue e culture straniere, la prova deve essere svolta nella lingua prescelta. Il superamento della prima prova è condizione necessaria per accedere alla seconda prova scritta.
- La seconda prova scritta verterà sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche. Il superamento della seconda prova è condizione necessaria per accedere alla prova successiva (cioè alla prova orale, eccetto per gli aspiranti a posti di sostegno che devono svolgere una terza prova scritta).
- Per gli aspiranti a posti di sostegno c’è la prova scritta aggiuntiva, che sarà sostenuta dopo la seconda prova scritta e verterà sulla pedagogia speciale, sulla didattica per l’inclusione scolastica e sulle relative metodologie. Il superamento della prova è condizione necessaria, (ribadiamo solo per i posti di sostegno), per accedere alla prova orale.
La prova orale, che comprende la prova pratica laddove prevista, consiste in un colloquio sulle discipline della classe del candidato, con particolare riferimento a quelle che il candidato non ha scelto per la prima prova. Oltre alle conoscenze disciplinari, la prova accerterà la conoscenza di una lingua straniera europea, almeno al livello B2 del quadro comune europeo, e il possesso di abilità informatiche di base.
Alcune considerazioni sulla preparazione
I programmi di studio sono vastissimi ed è necessario operare delle scelte di organizzazione e pianificazione dello studio. La nota positiva è che le domande, per loro natura, non si prestano ad un eccessivo approfondimento, quanto piuttosto alla verifica di conoscenze e competenze trasversali di ampio respiro.
Occorre essere abili nell’organizzazione delle idee ed efficaci nell’esposizione di queste; non è furbo ricorrere a giri di parole, occorre essere concisi, ma nello stesso tempo chiari ed esaustivi.
La scelta dei documenti da cui studiare deve cadere su compendi sintetici: non c’è il tempo per approfondire tutto e probabilmente, non è questo lo spirito del concorso.
Si tenderà a valutare maggiormente le capacità di mediazione delle conoscenze, le abilità comunicative, organizzative, progettuali, dei candidati.
Ovviamente studiare non tralasciando le competenze disciplinari, ma scegliendo contenuti che sintetizzano i vastissimi programmi di insegnamento e suggeriscono l’approfondimento dei temi collegati alla didattica efficace ed alla progettualità.
E’ opportuno rinfrescare, competenze e conoscenze specifiche della vostra materia, ed imparare ad inserirle all’interno di un contesto diverso da quello a cui siete abituati: la trasmissione del sapere. Insomma, dovrete imparare a programmare, valutare, apprendere e conoscere le indicazioni ministeriali ed europee. In buona sostanza dovrete apprendere tutto sull’azione didattica!
Esistono molti manuali dai quali apprendere i contenuti di cui sopra. Tutti indubbiamente buoni, ma generalmente riferiti ad uno specifico argomento che riguarda la scuola e la didattica e che non hanno la qualità della sinteticità, perché non mirano specificatamente al concorso a cattedre.
Anche quei libri del tipo “il concorso a cattedre for dummies”, possono risultare utili, ma hanno il limite del cartaceo, della trattazione libresca, consequenziale, che non permette di arrivare ad un sapere reticolare, basato sulle logiche dell’associazione e della connessione personale dello studente, come quella ipertestuale…che avrete occasione di comprendere quando vi affaccerete allo studio della nuova didattica.
Come si sarà compreso, noi vi invitiamo a studiare attraverso dei percorsi di formazione in autoapprendimento on line, su piattaforme specifiche che erogano corsi di preparazione al concorso a cattedra. E proprio per questo vi portiamo a conoscenza della piattaforma on line organizzata da AIMC e Rimer Formazione, che prossimamente metteremo a disposizione di chi vorrà seguire un percorso di studi organico e mirato per il concorso a cattedre.
Seguite il nostro blog per avere aggiornamenti in merito nei prossimi giorni e anche le pagine Facebook: AIMC Professione Docente e Forlim certificazione delle competenze.
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