TFA sostegno VIII ciclo: ecco il decreto
È stato pubblicato nella giornata di ieri il tanto atteso Decreto Interministeriale n.691 del 2019 recante Determinazione della quota di riserva per l’accesso all’VIII ciclo del corso di specializzazione sul sostegno didattico per i soggetti con 36 mesi di servizio sul sostegno, negli ultimi cinque anni.
Il documento prevede, infatti, che per i soggetti individuati dal comma 2 dell’art. 18-bis del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59 (Norme transitorie per l’accesso al concorso e per l’immissione in ruolo) è riservata una quota pari al 35% dei posti disponibili.
Stante a tale comma, dunque, fino al 31 dicembre 2024 ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità accedono, nei limiti della riserva di posti stabilita con decreto del Ministero dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione, coloro, ivi compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso del titolo di studio valido per l’insegnamento.
Per accedere al percorso di specializzazione sarà necessario superare un test preselettivo, una o più prove scritte e una prova orale. Ogni ateneo emanerà un bando in cui verranno resi pubblici gli aspetti organizzativi e didattici.
Le date di svolgimento dei test preselettivi sono invece già note e uguali per tutti gli indirizzi della specializzazione per il sostegno. I giorni previsti sono 4, 5, 6 e 7 luglio 2023 secondo le seguenti modalità:
– mattina del 4 luglio prove scuola dell’infanzia;
– mattina del 5 luglio prove scuola primaria;
– mattina del 6 luglio prove scuola secondaria I grado;
– mattina del 7 luglio prove scuola secondaria II grado.
In allegato al decreto 694 del 30 maggio 2023 c’è la tabella riassuntiva dell’offerta formativa che vi consigliamo vivamente di consultare.
In totale, si apprende, i posti disponibili sono 29061. Il numero maggiore è offerto dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli (2160). Segue nel Lazio il Link Campus University (1700). Gli atenei dovranno concludere i percorsi di specializzazione entro il 30 giugno 2024.
Il numero di posti è così suddiviso: 3810 nel Nord Italia, 7902 nel Centro Italia e 13674 nel Sud e nelle Isole. Più precisamente:
Abruzzo: 882 posti (Università dell’Aquila 300, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio Chieti-Pescara: 312, Università di Teramo: 270);
Basilicata: 400 posti (Università della Basilicata: 400);
Calabria: 2434 posti (Università della Calabria: 930, Mediterranea di Reggio Calabria: 854, Università degli Studi Magna Graecia-Catanzaro: 650);
Campania: 3540 posti (Università Suor Orsola Benincasa: 2160, Università di Salerno: 1380);
Emilia-Romagna: 465 posti (Università di Bologna: 300, Università di Ferrara: 165);
Friuli-Venezia Giulia: 350 posti (Università di Udine: 220, Università degli Studi di Trieste: 130);
Lazio: 5010 posti totali (Università di Cassino e del Lazio meridionale: 1500, Università Studi Internazionali di Roma-UNINT: 900, Libera Università Maria SS Assunta: 250, Università di Roma Tre: 340, Università Europea di Roma: 660, Università degli Studi di Roma Foro Italico: 320, Link Campus University: 1.700, Saint Camillus International University: 700);
Liguria: 330 posti (Università di Genova: 330);
Lombardia: 1170 posti (Università Milano Bicocca: 420, Università di Bergamo: 200, Università Cattolica Sacro Cuore: 430, Università degli Studi di Milano: 120);
Marche: 610 posti (Università di Macerata: 450, Università di Urbino: 160);
Molise: 500 posti (Università degli Studi del Molise: 500);
Piemonte: 500 posti (Università di Torino: 500);
Puglia: 2750 posti (Università di Bari: 950, Università di Foggia: 1200, Università del Salento: 600);
Sardegna: 450 posti (Università di Cagliari: 300, Università di Sassari: 150);
Sicilia: 3600 posti (Università di Catania: 1000, Università Enna Kore: 1200, Università di Messina: 1400);
Toscana: 1150 posti (Università di Firenze: 440, Università di Pisa: 250, Università di Siena: 460);
Trentino: 100 posti (Università di Trento: 100);
Umbria: 250 posti (Università di Perugia: 250);
Veneto: 895 posti (Università di Verona: 425, Università di Padova: 470).
Per accedere al corso di specializzazione sul sostegno sono necessari alcuni requisiti ripartiti secondo ordine e grado scolastico.
Per l’accesso ai percorsi di specializzazione nella scuola primaria e dell’infanzia, è necessario (almeno uno dei seguenti requisiti):
– titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente; oppure
– diploma magistrale, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002.
Per l’accesso ai percorsi di specializzazione nella scuola secondaria di primo e secondo grado, i requisiti sono (almeno uno dei seguenti):
– abilitazione specifica sulla classe di concorso ovvero analoghi titoli di abilitazione conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente;
– laurea magistrale o a ciclo unico (oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso) più 24 CFU/CFA o abilitazione per altra classe di concorso/grado di istruzione.
Per quanto riguarda gli insegnanti tecnico-pratici (ITP), sino al 2024/25 il requisito d’accesso è il diploma.
Coloro che sono in possesso di abilitazione per altra classe di concorso o per altro grado di istruzione sono esonerati dal conseguimento dei 24 CFU/CFA, fermo restando il possesso del titolo di accesso alla classe di concorso, come nel caso dei docenti di infanzia e primaria con laurea + 24 CFU che possono chiedere di svolgere le prove di accesso per secondaria, primo o secondo grado a seconda delle classi di concorso a cui il titolo dà accesso.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.