Concorso DSGA: come funziona
Arriverà entro aprile il bando per partecipare al concorso per DSGA (Direttore dei servizi generali e amministrativi). Il regolamento, invece, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 dicembre, dopo l’emendamento al Milleproroghe che ha tentato di mettere in ordine la questione relativa agli aspiranti dirigenti scolastici che hanno partecipato alla procedura nel 2017.
I concorsi saranno indetti su base regionale o, qualora il numero dei candidati in una regione dovesse rivelarsi esiguo, potrà essere previsto l’abbinamento delle procedure. In ogni caso, gli aspiranti, pena l’esclusione, potranno presentare la domanda per una sola regione. Il concorso consisterà in una prova scritta, in una prova orale e nella successiva valutazione dei titoli.
La prova scritta sarà computer-based, unica per tutto il territorio nazionale, e consisterà in 60 quesiti a risposta multipla. La durata complessiva sarà pari a 120 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi previsti dalla normativa vigente, al termine dei quali il sistema interromperà la procedura e acquisirà definitivamente le risposte fornite dal candidato fino a quel momento.
I 60 quesiti verteranno intorno a diverse aree tematiche così ripartite:
– diritto costituzionale e diritto amministrativo con riferimento al diritto dell’Unione Europea (5 quesiti);
– diritto civile (4 quesiti);
– contabilità pubblica con particolare riferimento alla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche (18 quesiti);
– diritto del lavoro, con particolare riferimento al pubblico impiego contrattualizzato (10 quesiti);
– legislazione scolastica (8 quesiti);
– ordinamento e gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche autonome e stato giuridico del personale scolastico (12 quesiti);
– diritto penale con particolare riguardo ai delitti contro la pubblica amministrazione (3 quesiti).
Solo coloro che avranno superato la prova scritta saranno ammessi a sostenere l’orale. È attribuito un punteggio pari a 1 punto per ogni risposta esatta e 0 punti per ogni risposta non data o errata. Accedono alla prova orale i candidati che abbiano conseguito un punteggio di almeno 42/60.
Il colloquio avrà durata massima di 50 minuti e consisterà in una discussione sulle materie d’esame, sulla capacità di risolvere due casi riguardanti la funzione di DSGA, sulla conoscenza degli strumenti informatici e delle TIC e sulla conoscenza della lingua inglese attraverso la lettura e la traduzione di un testo scelto dalla commissione.
Alla prova orale è attribuito un punteggio massimo di 60 punti di cui 48 per il colloquio sulle materie d’esame, 6 per la prova di conoscenza degli strumenti informatici e 6 per la prova di lingua inglese. La prova è superata dai candidati che conseguono un punteggio non inferiore a 42 punti.
Gli aspiranti che supereranno entrambe le fasi, saranno graduati dalle commissioni in relazione al totale di punteggi delle prove e dei titoli presentati fino a un massimo di 150 punti.
Possono partecipare al concorso per titoli ed esami i candidati in possesso di:
– laurea in giurisprudenza;
– laurea in scienze politiche, sociali o amministrative;
– laurea in economia e commercio;
– diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91;
– lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.
Una volta assunti, i dirigenti svolgeranno un periodo di formazione e prova ai fini della conferma in ruolo e resteranno nella regione di assegnazione per un periodo pari alla durata minima dell’incarico dirigenziale previsto dalla normativa vigente, ossia tre anni.
Il periodo di formazione e prova ha una durata pari all’anno scolastico nel corso del quale deve essere prestato un servizio effettivo di almeno sei mesi. Non può essere rinnovato o prorogato ed è finalizzato allo sviluppo, al consolidamento e alla verifica delle competenze professionali del dirigente scolastico osservate nell’azione svolta. Tale periodo prevede, poi, che ciascun neoassunto abbia il supporto di un tutor. Il dirigente preposto all’USR provvederà, poi, alla valutazione finale con un provvedimento di conferma o meno in ruolo.
Le attività di formazione sono organizzate, infatti, dagli Uffici Scolastici Regionali competenti, hanno durata minima di 50 ore e si possono articolare in incontri formativi, seminari, laboratori basati sullo studio di casi, sullo scambio di problematiche professionali e di buone prassi, sul problem-solving. Le azioni di tutoraggio, invece, hanno una durata di 25 ore.
Anche il tutor è designato dal dirigente preposto all’USR. Può seguire al massimo tre neoassunti, esercita ogni utile forma di ascolto, consulenza e collaborazione per migliorare l’efficacia dell’azione dirigenziale, visita le istituzioni scolastiche di titolarità dei neoassunti almeno due volte nel corso del periodo di formazione e prova, redige e invia all’USR (entro giugno) una relazione dettagliata sul candidato, comprensiva del parere relativo alla conferma o meno in ruolo. A tal fine riceve un compenso economico e un’attestazione dell’attività svolta, inserita nel curriculum professionale.
Con il Milleproroghe, infine, il Ministero dell’Istruzione e del Merito entro 60 giorni deve emanare un decreto nel quale vanno indicate le modalità di svolgimento del concorso riservato ai docenti che abbiano sostenuto almeno la prova scritta e a condizione che, alla data di entrata in vigore della legge:
– abbiano proposto ricorso entro i termini stabiliti e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta. Si tratta in questo caso di circa 1500 aspiranti per i quali, probabilmente, andrà pensata una prova differente a risposta chiusa;
– abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale;
– abbiano superato la prova scritta e la prova orale dopo essere stati ammessi a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare.
Le immissioni in ruolo, per l’a.s. 2024/2025 – perché per il prossimo anno non si farà a tempo – sono effettuate, almeno per il 60 per cento dei posti a tal fine annualmente assegnabili, prioritariamente dalla graduatoria del concorso per titoli ed esami bandito ai sensi del decreto interministeriale 13 ottobre 2022, n. 194 e successivamente, fino al 40 per cento, attingendo alla graduatoria di cui al comma 11-bis fino al suo esaurimento. L’eventuale posto dispari è destinato alla procedura concorsuale ordinaria.
Si attendono, adesso, le date dal Ministero.
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