Concorsi: mentre si attendono i bandi, arrivano le suppletive
Non ci sono ancora le date ufficiali dei concorsi, eppure qualcosa inizia a muoversi, anche se con notevole ritardo. Il 26 ottobre, ad esempio, sarà pubblicato, sul sito del Ministero dell’Istruzione, il calendario delle suppletive della procedura straordinaria avviatasi nell’autunno del 2020 e conclusasi a febbraio dopo mesi di stop. Una grande conquista, inizialmente non prevista, per quei tanti che erano stati costretti a saltare le prove perché sottoposti a regime di quarantena o in isolamento causa Covid. Dopo una lunga battaglia e il ricorso al giudice, finalmente, l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado sarà accessibile a tutti gli aspiranti.
Già a gennaio, il Consiglio di Stato si era espresso a favore dello svolgimento delle suppletive al fine di garantire pari diritti ai candidati. Il Ministero, però, non aveva tenuto conto del parere perché si sarebbe trattato di riorganizzare le prove già svolte – anche dal punto di vista dei quesiti – ben attenti ad assicurare equità di trattamento a coloro che si erano scoperti discriminati loro malgrado. Nell’avviso pubblicato in queste ore, invece, una finestra è stata fortunatamente aperta.
Nello stesso documento, il MI ha specificato che, in caso di esiguo numero dei posti conferibili in una data regione, l’USR, individuato nell’Allegato B del D.D. n. 783 dell’8 luglio 2020 quale responsabile dello svolgimento dell’intera procedura concorsuale, provvede all’approvazione delle graduatorie di merito sia della propria regione che delle ulteriori regioni indicate nell’Allegato B medesimo. Pertanto, i candidati che abbiano presentato domanda per le regioni per le quali è disposta l’aggregazione territoriale espleteranno le prove concorsuali nella regione individuata quale responsabile della procedura.
L’esame avrà durata massima di 150 minuti – fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’articolo 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, si svolgerà online e prevederà una prova scritta, diversa per i posti comuni e per i posti di sostegno, con domande a risposta aperta e la successiva valutazione dei titoli. La prova per il posto di sostegno è suddivisa per il I e il II grado.
Ai fini del superamento, saranno valutate
per i posti comuni:
conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche;
per il sostegno:
metodologie didattiche da applicarsi alle diverse disabilità;
valutazione delle conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione degli alunni disabili.
Inoltre, saranno testate la capacità di comprensione di uno scritto in lingua inglese (livello B2) e le competenze informatiche del candidato. Per superare la prova, l’aspirante dovrà ottenere un punteggio minimo di 56/80. Per le classi di concorso di lingua straniera, il test si svolgerà interamente in lingua, a eccezione delle domande di verifica per la conoscenza dell’inglese.
La procedura, per titoli ed esami, è organizzata su base regionale, ma per alcune regioni è prevista l’aggregazione territoriale. Per maggiori info: https://www.miur.gov.it/web/guest/dove-sostenere-l-esame. Come accennato, è concesso, inoltre, lo svolgimento in altra regione rispetto a quella della domanda. A tal proposito, è consigliabile rivolgersi all’Ufficio Scolastico Regionale competente. Per conoscere il proprio UFR: https://miur.gov.it/web/guest/usr.
Per ciò che concerne i titoli, questi dovranno essere già stati conseguiti entro la data di scadenza di presentazione della domanda. La tabella prevede 1 punto per ogni anno di servizio specifico e un massimo di 5 punti per la laurea. Il punteggio complessivo, invece, non supererà i 20 punti.
Per sostenere la prova sarà necessario presentarsi presso la propria sede d’esame muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale, della ricevuta di versamento del contributo di segreteria e di quanto prescritto dal protocollo di sicurezza pubblicato sul sito del Ministero. Per sapere dove recarsi, invece, sarà fondamentale rifarsi all’elenco degli istituti ospitanti redatto dagli Uffici Scolastici Regionali responsabili della procedura i quali, almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove, si impegneranno a comunicare sui propri albi e siti web l’ubicazione e le indicazioni della destinazione dei singoli candidati. L’avviso avrà valore di notifica a tutti gli effetti.
Con lo svolgimento delle prove suppletive dello straordinario, dovrebbe avere inizio anche l’iter del concorso ordinario, anch’esso già rimandato e al momento ancora senza calendario. Da Viale Trastevere, intanto, assicurano che il tutto si concluderà nell’anno in corso. Quel che è certo è che molte regioni hanno fissato al 22 ottobre la scadenza per indicare le postazioni disponibili al fine di un completo e corretto censimento, con successivo collaudo, delle aule adibite alle procedure concorsuali.
Come sappiamo, sono attesi il concorso ordinario di infanzia e primaria, quello di secondaria di I e II grado, l’ordinario STEM, il concorso straordinario per l’abilitazione e un nuovo concorso straordinario per i docenti con tre anni di servizio. A tal proposito, mentre si attendono i bandi, aumentano le richieste dei partecipanti, nonostante le iscrizioni per la procedura ordinaria siano state chiuse il 31 luglio 2020 e le istanze abbiano già raggiunto cifre roboanti con i posti a disposizione che sono decisamente meno numerosi – per infanzia e primaria le domande superano quota 76mila. Più di 430mila, invece, sono quelle per la secondaria di I e II grado.
Insomma, dopo tanti ritardi, rinvii e stop forzati, la voglia di mettersi in gioco è tanta. Le necessità della scuola altrettanto urgenti. Ora servono i bandi.
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