Scuola, si avvicina il rientro ma i dubbi restano
Con l’approssimarsi della fine di agosto, il pensiero, per tanti, corre già a settembre, a quando alunni e insegnanti dovranno ricominciare le lezioni. A oggi, però, le domande su come ciò sarà possibile restano ancora molte. Come sappiamo, l’unica certezza, al momento, è l’obbligatorietà del green pass, che dal primo del prossimo mese sarà richiesto a tutto il personale docente e ATA, pena l’assenza ingiustificata e, dal quinto giorno di assenza, la sospensione del rapporto di lavoro e della rispettiva retribuzione.
Il green pass – lo ribadiamo – si ottiene a vaccinazione effettuata, dimostrando di essere guariti dal Covid o, provvisoriamente, sottoponendosi a un tampone valido per le 48 ore successive. A tal proposito, il Ministero ha precisato che non ci saranno gratuità per i no vax, ma soltanto agevolazioni per i lavoratori fragili che al farmaco immunizzante non possono accedere per motivi di salute e non per scelta. Per tutti gli altri, invece, il test sarà a proprie spese, un modo per scoraggiare chi diffida del vaccino e non intende sottoporvisi. Parliamo – stando all’ultimo report settimanale – del 12.82% del personale scolastico, vale a dire di 186571 tra docenti e dipendenti ATA che ancora non si sono vaccinati. L’84.21%, invece, ha già ricevuto la prima dose e l’81.83% ha completato la vaccinazione.
Nel frattempo, a suon di protocolli, note tecniche e circolari, inizia a definirsi l’anno che sarà, anche se la parola definitiva arriverà a scuole già iniziate, quando il decreto del 6 agosto verrà convertito in legge, molto probabilmente non prima del 13 settembre, data del rientro in aula per gran parte degli studenti. Ciò che inizia a delinearsi, però, sono le modalità con cui ragazzi e docenti potranno accedere alle lezioni e vivere gli spazi comuni.
La promessa è il regolare svolgimento in presenza dell’attività curricolare: si ritiene, infatti, assolutamente necessario dare priorità alla didattica in presenza, non solo come strumento essenziale per la formazione degli studenti, ma anche come momento imprescindibile e indispensabile nel loro percorso di sviluppo psicologico, di strutturazione della personalità e dell’abitudine alla socializzazione, la cui mancanza può negativamente tradursi in una situazione di deprivazione sociale e psico-affettiva delle future generazioni. Per farlo, ogni scuola dovrà disciplinare le modalità di entrata e uscita, anche a orari differenti o da accessi diversi, laddove fosse la sola soluzione per evitare pericolosi assembramenti. Nella stessa direzione vanno le dichiarazioni del Ministro Giovannini che parla di una capienza dell’80% dei mezzi di trasporto pubblici – sui quali si conferma l’obbligo della mascherina (consigliata la Ffp2) – e la probabile introduzione degli scuolabus anche per le superiori. Al momento, però, almeno nella prima fase, non ci saranno grosse novità rispetto allo scorso anno.
All’interno degli istituti, invece, grande attenzione dovrà essere dedicata all’igiene degli ambienti e delle postazioni, assicurando – quotidianamente, accuratamente e ripetutamente – le operazioni di pulizia previste dal Rapporto ISS COVID-19 n. 12/2021, nonché dal Rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020. A tal fine, viene indicato di utilizzare del materiale detergente con azione virucida. Altra soluzione, indica il Ministero, è tenere finestre e porte aperte, anche in inverno, al fine di consentire una costante areazione. Alle scuole spetterà, inoltre, dotarsi di filtri e condizionatori, anche grazie ai 350 milioni stanziati dai Ministri Renato Franco e Patrizio Bianchi da dividere tra gli 8mila istituti italiani per la sicurezza di chi dovrà quotidianamente frequentarli.
A prescindere dalla situazione epidemiologica, poi, il dispositivo di protezione respiratoria previsto per gli studenti è la mascherina di tipo chirurgico, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive. Le indicazioni per gli alunni di età compresa tra i sei e gli undici anni sono le stesse degli altri studenti di età maggiore. Anche per il personale della scuola è previsto l’utilizzo della mascherina.
Per il personale impegnato con bambini sotto i sei anni di età, è raccomandata una didattica a gruppi stabili, mentre per il personale impegnato con bambini con disabilità si prevede l’utilizzo di ulteriori dispositivi di protezione individuale (nello specifico, il lavoratore potrà usare, unitamente alla mascherina, guanti e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose). Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione, si dovrà necessariamente tener conto della tipologia di disabilità. Al riguardo, si precisa, tra l’altro, che è prevista la fornitura di mascherine monouso trasparenti a uso medico di tipo speciale, che saranno destinate agli studenti con disabilità uditiva e al resto della classe, compagni e docenti. In quanto alla distanza interpersonale, si raccomanda il solito metro sia in posizione statica che dinamica, laddove possibile. Si mantiene, anche nelle zone bianche, la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra.
Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1, comma 3 del D.L. n. 23 del 2021, in presenza di soggetti risultati positivi all’infezione da SARS-CoV-2 o di casi sospetti, nell’ambito scolastico e dei servizi educativi dell’infanzia, si applicano le linee guida e i protocolli adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito con modificazioni dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, nonché ai sensi dell’articolo 10-bis del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021, n. 87. Secondo quanto indicato dal verbale del CTS n. 34/2021, in caso di sintomi indicativi di infezione acuta delle vie respiratorie di personale o studenti, occorre attivare immediatamente la specifica procedura: il soggetto interessato dovrà essere invitato a raggiungere la propria abitazione e si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della ASL competente. Inoltre, con riferimento al periodo di quarantena e di isolamento si rimanda a quanto previsto dalle disposizioni delle autorità sanitarie e da ultimo dalla circolare del Ministero della Salute n. 36254 dell’11 agosto 2021.
Con specifico riferimento agli strumenti di contenimento del virus, restano valide le precauzioni previste per l’anno 2020/2021 e, in particolare, facendo riferimento a quanto disponibile in materia sul Rapporto ISS COVID-19 n. 58/20202. Il rientro a scuola del personale e degli studenti già risultati positivi, certificato dall’autorità sanitaria, deve essere preceduto da una comunicazione avente a oggetto la certificazione medica da cui risulti l’avvenuta negativizzazione del tampone.
Insomma, come abbiamo spesso denunciato in questi lunghi mesi, le misure annunciate ogni volta come nuove suonano sempre uguali alle precedenti. A esclusione dell’obbligatorietà del green pass – previsto, però, soltanto per il personale e non anche per gli studenti (a esclusione degli universitari), pericolosi vettori – tutto, al momento, sembra ricordare sin troppo lo scorso anno. L’auspicio, nell’attesa di scoprire quanto certificazione verde e vaccini avranno davvero limitato il contagio, è che anche i passi successivi non siano quelli già percorsi…Verso casa.
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