Maturità 2023: ci siamo
Maturità 2023: ci siamo. Al via mercoledì 21 giugno alle ore 8:30 gli esami di Stato che vedranno tra i banchi di scuola circa 536008 studenti, di cui 521015 candidati interni e 14993 esterni. 267758 saranno i maturandi dei licei. A seguire, quelli degli istituti tecnici e professionali per un totale di 14mila commissioni chiamate a valutare i prossimi diplomati.
Quest’anno, come più volte ha tenuto a ricordare il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, si tornerà – per la prima volta dallo scoppio della pandemia – all’esame ordinario a cui contribuirà il credito scolastico pari a 40 punti conseguito dai ragazzi al triennio.
Le prove da sostenere, dunque, saranno tre: due scritte a carattere nazionale e un colloquio orale. Ognuna varrà 20 punti per un totale di 100 punti del valore complessivo dell’esame. Per considerarsi conseguito, il punteggio dovrà raggiungere almeno 60 centesimi. Per coloro che hanno un credito di almeno 30 punti e un punteggio delle prove di almeno 50 sarà possibile ottenere fino a 5 punti di bonus, cioè di punteggio aggiuntivo.
Si parte, dunque, mercoledì 21 giugno. La prima prova scritta accerterà la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. La prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di 6 ore. I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse.
Verranno proposte sette tracce, trasversali a tutti gli indirizzi di studio, che potranno fare riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale. Due saranno della tipologia A, cioè l’analisi e l’interpretazione di un testo letterario; due della tipologia B, cioè l’analisi e la scrittura di un testo argomentativo, e due della tipologia C, che è la più simile al tradizionale tema, vale a dire una riflessione critica su un argomento che è particolarmente vicino al mondo dei ragazzi.
La seconda prova si terrà, invece, giovedì 22 e sarà diversa a in base agli indirizzi di studio. Inoltre, per gli istituti professionali di nuovo ordinamento è prevista un’importante novità: qui la parte ministeriale della prova sarà costituita da una serie di istruzioni per la struttura delle tracce che andranno ai commissari. Le tracce, però, saranno redatte dai commissari stessi in maniera da essere perfettamente aderenti al percorso di studi che è stato svolto nella specifica scuola.
È prevista, infine, una terza prova scritta in alcuni casi particolari (per le sezioni ESABAC, ESABAC techno a opzione internazionale, per le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con lingua d’insegnamento slovena). Questa si terrà martedì 27 giugno.
Il colloquio si svolgerà, invece, in chiave multi e interdisciplinare al fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale. A tal fine la commissione propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera. Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola-lavoro svolta nel percorso di studi.
Nei giorni delle prove scritte, è vietato utilizzare a scuola telefoni cellulari, smartphone e smartwatch di qualsiasi tipo, dispositivi di qualsiasi natura e tipologia in grado di consultare file, di inviare fotografie e immagini, nonché apparecchiature a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere. Sono escluse dal divieto le calcolatrici scientifiche e/o grafiche.
È vietato, inoltre, l’uso di dispositivi elettronici portatili di tipo palmare o personal computer portatili di qualsiasi genere in grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni wireless o alla normale rete telefonica con qualsiasi protocollo. Per eventuali violazioni è prevista, secondo le norme sui pubblici esami, l’esclusione da tutte le prove di esame.
La commissione torna a essere composta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre commissari interni e tre esterni. Ciascuna commissione sarà la stessa per due diverse classi.
Insomma, torna quasi invariato il vecchio esame di Maturità. Non resta che fare un grosso in bocca al lupo ai ragazzi e ai docenti che saranno impegnati tra commissioni e scrutini.
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