Decreto PA: le novità per la scuola
Sabato 23 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto PA approvato dal governo lo scorso 6 aprile. Il piano assunzioni previsto per il mondo della scuola sta, dunque, per vedere la luce e interesserà moltissimi docenti italiani con non poche novità.
Innanzitutto, il decreto prevede assunzioni dirette dalle GPS per gli specializzati sul sostegno e l’accesso al TFA sostegno senza prove per coloro che abbiano specifici requisiti. Prevede, inoltre, alcune regole per gli insegnanti di sostegno con abilitazione all’estero e una deroga per i neoassunti del vincolo triennale.
L’obiettivo è assegnare 56mila posti vacanti, di cui circa 19mila al sostegno. Il contratto sarà a tempo determinato proposto esclusivamente nella provincia nella quale il docente risulta incluso a pieno titolo nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli elenchi aggiuntivi. In caso di superamento del percorso annuale di formazione e prova, verranno poi immessi in ruolo con contratto a tempo indeterminato. Il percorso, come sappiamo, includerà una lezione simulata dinanzi a un comitato di valutazione.
Per i posti che resteranno ancora vacanti, si procederà con la call veloce, vale a dire la chiamata volontaria da altra provincia, come già successo in diverse recenti occasioni.
La decorrenza giuridica contrattuale porterà la data del 1 settembre 2023. I docenti saranno soggetti al vincolo triennale di mobilità dall’anno scolastico 2023/2024, fatte salvo situazioni di soprannumero o esubero.
Il decreto PA tenta, inoltre, di risolvere la questione di coloro che hanno conseguito l’abilitazione all’estero per il sostegno – circa 11mila insegnanti – e che hanno inoltrato al Ministero dell’Istruzione e del Merito la richiesta di riconoscimento del titolo. Questi, infatti, per l’anno scolastico 2023/2024, saranno inseriti con riserva nelle GPS e negli elenchi aggiuntivi, ma soltanto in fondo alla lista. Pur potendo comunque ottenere incarichi di supplenza con clausola risolutiva espressa, non potranno essere immessi in ruolo dalla I fascia almeno fino all’anno successivo allo scioglimento della riserva.
Le principali novità riguardano, però, il TFA sostegno, il cui accesso può adesso avvenire direttamente, senza le prove finora necessarie, se in possesso di taluni requisiti. Tale modifica alla legislazione vigente – che elimina la dicitura abilitazione all’insegnamento – permetterà di ampliare la platea di riferimento dei corsi di specializzazione, i cui bandi si spera arrivino a stretto giro.
Possono accedere senza prova coloro che precedentemente:
- hanno sospeso il percorso;
- non si sono iscritti al percorso pur essendo in posizione utile (pur avendo superato le prove d’accesso);
- hanno superato le prove per più procedure ed esercitato le relative opzioni;
- hanno superato le prove d’accesso ma non sono rientrati nel numero dei posti disponibili.
Ancora non si sa, tuttavia, se il servizio debba essere stato svolto nel grado per cui si partecipa né quale sia la quota di posti riservati. Domande a cui il Ministero dovrà dare risposte certe e rapide per non creare ulteriore confusione o malcontento come in passato.
Come abbiamo visto, nella maggior parte dei casi, si tratta di misure provvisorie e di deroghe che non soddisfano, al momento, le sigle sindacali. I provvedimenti contenuti nel decreto legge vengono definiti, infatti, limitati e per nulla risolutivi.
Omissioni e carenze sono al vaglio di chi spera che una volta sottoposto all’iter parlamentare per la trasformazione in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto possa subire modifiche al fine di prevedere l’aggiunta di ulteriore organico e l’assunzione dei docenti specializzati non soltanto dalla I fascia GPS ma anche dalle graduatorie regionali e dalla II fascia. Altro nodo resta, ancora, la mobilità, il cui vincolo continua a non essere apprezzato.
Ai posti finora elencati dovrebbero affiancarsi, poi, quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per cui la trattativa con Bruxelles è già avviata e per la quale si attendono novità a breve. L’estate si preannuncia, dunque, piuttosto rovente per i precari, per le assunzioni da GPS per il sostegno e per gli aspiranti al concorso straordinario ter, di cui ancora non si conoscono le tempistiche.
Stando a indiscrezioni, le nuove assunzioni dovrebbero riguardare l’anno scolastico 2024/25 ed essere riservate ai docenti con almeno 36 mesi di servizio o 24 CFU. Requisiti che sarebbero necessari soltanto per i posti comuni.
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