Concorso sostegno su base regionale: si attende il bando
Sarà espletata su base regionale la nuova procedura nazionale di reclutamento. Riguarderà i posti di sostegno residuati dalle altre operazioni di immissione in ruolo e potrà accedervi chiunque sia in possesso del titolo di specializzazione del sostegno anche se acquisito all’estero. In questo caso, se non sarà ancora arrivato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito il riconoscimento del titolo, gli aspiranti potranno partecipare con riserva. L’importante, ovunque si sia ottenuta l’abilitazione, è che essa sia stata conseguita entro la data di scadenza del termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura.
Il concorso abbraccia diversi ordini e gradi di scuola. Sarà indirizzato, infatti, a coloro che sono in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno per la secondaria di I e II grado e a quanti in possesso di specializzazione per infanzia e primaria. Una buona occasione, si spera, per tentare di risolvere, finalmente, il nodo atavico legato al sostegno per il quale, anche nell’anno in corso, non si registrano numeri degni.
Come abbiamo già raccontato, infatti, dal 2004/2005 al 2020/2021, la percentuale sul totale dei frequentanti degli alunni con disabilità nelle scuole italiane è salita dall’1.9% al 3.6%, passando da 167mila a 304mila unità. Nella discussione rientra ogni tipo di disabilità: intellettiva (69.5%), motoria (2.8%), uditiva (1.9%), visiva (1.3%) e tanto altro (24.5%), compresi i problemi psichiatrici precoci, i disturbi specifici dell’apprendimento certificati in comorbilità con altri disturbi e la sindrome da deficit di attenzione e apprendimento.
Disabilità che necessitano, per ovvi motivi, di docenti di sostegno che possano aiutare i ragazzi ad affrontare le sfide del quotidiano tra le aule scolastiche. Non a caso, con il crescere degli alunni con difficoltà, è aumentato anche il numero di questa categoria di insegnanti che è passata dall’8.6% nell’a.s. 2001/2002 al 20.3% nell’a.s. 2020/2021, per un totale di 907929 unità. Di questi, 184405 sono docenti per il sostegno e 723524 docenti su posto comune. Un numero comunque insoddisfacente, in particolare in alcune aree del Paese.
Il bando per tentare di porre fine a quella che è a tutti gli effetti una stortura della scuola italiana non è ancora stato emanato. Il decreto ministeriale pubblicato porta, infatti, la firma di Patrizio Bianchi con data 30 settembre 2022 e aspetta, ora, un nuovo dm con indicazioni sui tempi di presentazione della domanda di partecipazione e delle modalità con cui poi si espleterà l’intera procedura. Quel che è certo è che ci si muoverà sulla piattaforma Istanze OnLine del MI tramite SPID.
Non appena possibile, si potrà effettuare richiesta per una sola regione, pena l’esclusione, e per tutti i posti per i quali si è abilitati tramite la stessa unica domanda. La richiesta andrà presentata esclusivamente in modalità telematica. Coloro che parteciperanno alla procedura verranno inseriti, sulla base dei titoli dichiarati e valutati tramite la Tabella A/7 delle GPS di I fascia per il sostegno, in una nuova graduatoria regionale con cadenza biennale.
Una volta individuati i docenti in posizione utile, tramite procedura informatizzata questi verranno assegnati alla scuola dove otterranno il contratto di supplenza annuale fino al 31 agosto 2024. Svolgeranno, dunque, l’anno di prova indicato nel decreto ministeriale 226/2022 e, superati questi mesi tramite test finale, potranno dunque accedere alla prova disciplinare di idoneità da sostenere dinanzi a una commissione esterna nominata dall’Ufficio Scolastico Regionale di riferimento.
Per l’occasione, il candidato dovrà dimostrare di saper elaborare una progettazione educativa individualizzata che, nel rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento e delle esigenze di ciascun alunno, sappia valorizzare le capacità e le potenzialità possedute dal soggetto in formazione. Inoltre, la prova servirà a valutare la capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.
Superato anche l’ultimo step, il docente verrà assunto a tempo indeterminato dal 1 settembre dell’anno scolastico successivo a quello dell’incarico e confermato in ruolo nella stessa scuola in cui ha prestato servizio a tempo determinato.
L’inserimento in graduatoria può essere revocato per diversi motivi, come la mancata partecipazione alla procedura di attribuzione dell’incarico annuale (quindi in caso di mancata presentazione della domanda), la mancata individuazione per indicazione incompleta di tutte le preferenze esprimibili, la mancata presa di servizio nella sede assegnata entro i termini prefissati e la rinuncia all’incarico attribuito.
Per coloro che verranno cancellati dalle classifiche regionali a causa di uno di questi motivi, è prevista comunque la possibilità di nuovo inserimento in graduatoria all’aggiornamento successivo. Non sarà prevista, invece, per coloro che non supereranno la prova disciplinare.
Nel caso in cui il docente non superasse il percorso di formazione e periodo annuale di prova in servizio o lo rinviasse per giustificati motivi, manterrebbe per un solo anno ancora il contratto a tempo determinato nella scuola in cui ha svolto l’incarico e ripercorrerà la procedura dell’anno di prova. Il nuovo eventuale giudizio negativo comporterebbe, invece, la decadenza dalla procedura, precludendo la trasformazione a tempo indeterminato del contratto e comportando così la definitiva esclusione dalla graduatoria, nonché l’impossibilità di accedervi successivamente, anche in diversa regione.
La nuova procedura – lo sottolineiamo – andrà a sostituire le assunzioni da GPS sostegno I fascia che sino a oggi hanno disciplinato il settore.
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