Concorso ordinario infanzia e primaria: qualche dritta
Nei giorni scorsi, è stato pubblicato il decreto ministeriale relativo al concorso docenti per la scuola dell’infanzia e primaria. Si attende, ora, la conseguente pubblicazione, da parte del Dipartimento Istruzione del Ministero, del bando che andrà a modificare quello già reso noto nell’aprile 2020, poi modificato con il Decreto Sostegni Bis. Dopo un lunghissimo stallo, quindi, qualcosa sembra muoversi, in attesa delle date che andranno a comporre il calendario delle prove. Il regolamento sul concorso ordinario infanzia e primaria chiarisce alcuni punti.
Partiamo con il dire che, per ciascun tipo di scuola e/o tipologia di posto, la prova si svolgerà nello stesso giorno su tutto il territorio nazionale. L’elenco delle sedi di esame, con la loro ubicazione e la destinazione dei candidati, è redatto dagli Uffici Scolastici Regionali di riferimento almeno quindici giorni prima della data tramite avviso pubblicato sull’albo e sul sito internet.
Per ciò che concerne l’esame in sé, per la prova scritta sono previsti 50 quesiti a risposta multipla per un totale di 100 minuti, vale a dire una media di 2 minuti a domanda. Il punteggio massimo è di 100 punti, ma la prova si ritiene superata al conseguimento di almeno 70/100.
Per i posti comuni, 40 quesiti sono volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia.
Per i posti di sostegno, invece, 40 quesiti sono inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;
In entrambi i casi, sono previste domande nelle seguenti materie:
- inglese. 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua straniera al livello B2;
- tecnologie digitali: 5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti all’uso didattico delle tecnologie per potenziare la qualità dell’apprendimento.
Anche per la prova orale, che avrà durata massima di 30 minuti, è previsto un punteggio fino a 100 punti. La soglia minima si conferma 70/100 per ritenere l’esame superato. La prova consiste nella progettazione di un’attività didattica che comprenda l’illustrazione delle scelte contenutistiche, metodologiche e didattiche effettuate, nonché esempi di utilizzo pratico delle tecnologie digitali.
Sia per i posti comuni sia per quelli di sostegno, i candidati dovranno essere in possesso di alcuni requisiti culturali e professionali correlati al posto specifico, previsti nell’ALLEGATO A qui consultabile. Parliamo, ad esempio, di:
- sicuro dominio dei contenuti dei campi di esperienza, delle discipline di insegnamento e dei loro fondamenti epistemologici, al fine di realizzare un’efficace mediazione metodologico-didattica, una sicura progettazione curricolare e interdisciplinare e di adottare opportuni strumenti di osservazione, verifica e valutazione degli alunni, nonché idonee strategie per il miglioramento continuo dei percorsi messi in atto;
- conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione; delle conoscenze pedagogico-didattiche e delle competenze sociali finalizzate all’attivazione di una positiva relazione educativa, anche realizzando esperienze di continuità orizzontale e verticale;
- conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica individualizzata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli alunni, con particolare attenzione all’obiettivo dell’inclusione scolastica;
- competenze digitali inerenti all’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci;
- conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto, con particolare riguardo all’area del miglioramento del sistema scolastico;
- conoscenza della legislazione e della normativa scolastica;
- conoscenza dei documenti europei in materia educativa.
Il candidato deve dimostrare di possedere adeguata preparazione finalizzata a promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia e della competenza. Deve possedere, inoltre, adeguate competenze al fine di costruire un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato, capace di suscitare la fiducia dei genitori e della comunità; adottare uno stile educativo ispirato a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti. Gli spettano, infine, competenze progettuali, riflessive e relazionali.
Nell’ambito della scuola dell’infanzia, tenendo conto di quanto indicato nella parte generale, l’aspirante dovrà dimostrare adeguate conoscenze e competenze in merito a:
- mondo dei più piccoli e contesti di sviluppo e apprendimento;
- pedagogia e storia della scuola dell’infanzia in Italia;
- condizione dei bambini nella società contemporanea;
- pratiche inclusive e relazioni scuola-famiglia;
- attivazione di modalità e strategie per la prevenzione, l’individuazione e l’intervento precoce per i bambini con bisogni educativi speciali;
- diritti dei bambini e delle bambine nella Costituzione italiana e nelle Carte internazionali;
- cultura della scuola dell’infanzia e dibattito pedagogico in Italia e in Europa, con particolare riferimento all’istituzione del sistema integrato dei servizi per bambini tra 0 e 6 anni;
- finalità educative della scuola dell’infanzia, dimensioni dello sviluppo e sistemi simbolico-culturali;
- ambienti di apprendimento: organizzazione di spazi, tempi, materiali, gruppi, routine, attività di intersezione;
- campi di esperienza, traguardi di sviluppo e mediazione didattica;
- primo approccio al plurilinguismo e all’insegnamento dell’italiano come L2;
- gestione dei gruppi, con particolare riferimento ai bambini anticipatari e ai bambini con bisogni educativi speciali;
- attività di progettazione, osservazione, documentazione e valutazione;
- ricerca e sperimentazione nella scuola dell’infanzia: esperienze, criteri e condizioni;
- tecnologie informatiche e loro potenzialità nella scuola dell’infanzia;
- autonomia scolastica;
- Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF);
- collegialità e relazioni all’interno dell’istituzione scolastica e rapporti inter-istituzionali;
- Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);
- Rapporto di autovalutazione (RAV);
- piani di miglioramento.
Nell’ambito della scuola primaria, invece, il candidato deve:
- saper progettare un percorso didattico nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento, sviluppare al meglio le inclinazioni, esprimere le curiosità, riconoscere e intervenire sulle difficoltà, assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a costruire un proprio progetto di vita;
- promuovere l’acquisizione dei traguardi di competenza relativi alle discipline previste dalle Indicazioni Nazionali e alle competenze chiave europee;
- saper predisporre un ambiente di apprendimento idoneo a promuovere esperienze significative, a valorizzare le conoscenze degli alunni, a favorire l’esplorazione e la scoperta, a incoraggiare l’apprendimento collaborativo, a promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, a realizzare attività didattiche in forma laboratoriale;
- attuare interventi finalizzati all’accoglienza e all’inclusione di ciascun alunno attraverso la predisposizione di percorsi personalizzati ed individualizzati e l’adozione di specifiche strategie organizzative e didattiche;
- promuovere le competenze sociali e di cittadinanza attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri, dell’ambiente e di partecipare da protagonisti alle scelte nei diversi contesti di appartenenza.
In particolare, l’aspirante dovrà dimostrare adeguate conoscenze e competenze in merito a:
- caratteristiche e dinamiche dei diversi contesti di sviluppo e apprendimento (gruppo dei pari, famiglia, scuola, territorio);
- pedagogia e storia della scuola primaria in Italia;
- teorie relative ai processi di apprendimento in contesti formali e informali;
- teorie relative alla relazione educativa: la relazione adulto-bambino, la relazione tra pari, la relazione tra alunni;
- stili di insegnamento e modelli di conduzione dell’azione didattica;
- modelli di riferimento, strategie e metodologie di intervento nella didattica inclusiva, con particolare riferimento agli alunni con bisogni educativi speciali;
- caratteristiche e bisogni della società interculturale: questioni linguistiche, sociali e culturali;
- funzione della scuola primaria nella società contemporanea e i suoi rapporti con la famiglia e le agenzie educative;
- disagio sociale, svantaggio socio-culturale e prevenzione dell’insuccesso scolastico;
- didattica delle discipline e mediazione didattica;
- discipline e trasversalità dell’insegnamento;
- educazione al territorio, all’ambiente e allo sviluppo sostenibile;
- plurilinguismo e apprendimento dell’italiano come L2;
- progettazione didattica;
- conoscenza critica delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione;
- spazi, materiali e metodologie didattiche;
- ruolo del gruppo nell’apprendimento e nell’organizzazione didattica;
- didattica esperienziale e laboratoriale;
- teoria e modelli di didattica inclusiva e di didattica interculturale;
- valutazione formativa e sommativa relativa ai traguardi di competenze;
- strumenti per la documentazione didattica e la valutazione;
- organizzazione della scuola primaria;
- tempo scuola e flessibilità organizzativa;
- anticipi di iscrizione nella scuola primaria;
- continuità orizzontale e verticale;
- Rapporto scuola-territorio Autonomia scolastica;
- Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTQF);
- collegialità e relazioni all’interno dell’istituzione scolastica e rapporti inter-istituzionali;
- Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);
- Rapporto di autovalutazione (RAV);
- piani di miglioramento.
Al fine di portare avanti un valido percorso di sostegno, il docente deve dimostrare di saper favorire un sistema inclusivo in cui l’alunno sia protagonista dell’apprendimento. A tal fine, sono necessarie competenze finalizzate a una progettazione educativa individualizzata che, nel rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento e delle esigenze di ciascun alunno, individui, in stretta collaborazione con gli altri membri del team docente, interventi equilibrati fra apprendimento e socializzazione. Importanti sono, poi, le competenze con riferimento all’ambito normativo e l’adeguata conoscenza dei fondamenti generali di pedagogia speciale e didattica speciale, di psicologia dell’età evolutiva e psicologia dell’apprendimento scolastico.
Il docente deve:
- saper utilizzare strumenti di osservazione e di valutazione degli apprendimenti e dei comportamenti, nonché di certificazione delle competenze, anche al fine di facilitare i momenti di passaggio tra i diversi gradi di scuola;
- attuare modalità di interazione e di relazione educativa con i bambini e con gli alunni ai fini della promozione di comportamenti di prosocialità tra pari e tra membri di una comunità;
- utilizzare strumenti di osservazione ed esperienze di mediazione per la promozione dei processi di interazione comunicativa con gli alunni disabili, utilizzare strumenti compensativi e attivare misure dispensative a sostegno della mediazione didattica, conoscere e utilizzare strumenti per l’individuazione di situazioni di rischio;
- attivare positive relazioni scuola-famiglia per la costruzione di percorsi educativi condivisi e la definizione del patto di corresponsabilità educativa.
Fondamentale è dimostrare di saper lavorare in ambienti scolastici inclusivi, tenendo conto di tutte le forme di diversità.
A tal fine, bisogna:
- dar prova di conoscere le diverse tipologie di disabilità e di saper utilizzare le didattiche speciali per le disabilità sensoriali, intellettive e della comunicazione in modo da osservare e valutare il funzionamento umano secondo l’approccio ICF dell’OMS;
- costruire il Profilo Dinamico Funzionale, predisporre e attuare i Piani educativi individualizzati e i Piani didattici personalizzati attraverso l’uso dell’ICF;
- attuare interventi psico-educativi nei disturbi relazionali, comportamentali e della comunicazione;
- conoscere le interazioni tra componenti emotive, motivazionali e metacognitive nell’apprendimento.
Per la scuola primaria:
- conoscere i codici comunicativi dell’educazione linguistica e del linguaggio logico e matematico al fine di utilizzare strategie di intervento metacognitivo nelle difficoltà di apprendimento;
- favorire la partecipazione degli alunni con disabilità alle rilevazioni degli apprendimenti predisposte dall’INVALSI.
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