Il comma 131 della l. 107/2015 soppresso. Si procede alle assunzioni
Finalmente la politica scende in campo! Con l’approvazione del Decreto Dignità salta il tetto dei 36 mesi, per i contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola. La legge 107/2015, al comma 131, aveva palesemente e illegittimamente violato la direttiva 70/1999 UE che ha come obiettivo quello di equiparare il trattamento dei lavoratori a tempo determinato e indeterminato in termini di condizioni di impiego, invitando gli Stati membri ad introdurre nelle rispettive legislazioni nazionali norme idonee a prevenire e a sanzionare l’abuso nella successione di contratti di lavoro a tempo determinato. E’ chiaro che l’invito andava verso la trasformazione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato, senza prescindere dal principio costituzionale secondo il quale “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”. Sembra quindi profilarsi una possibile stabilizzazione del precariato: l’ emendamento per l’abrogazione del comma 131 è stato approvato anche dalla Commissione Lavoro e Finanze.
Poche ore fa il Miur, pur non avendo ancora ricevuto l’autorizzazione formale da parte del MEF sul contingente delle immissioni in ruolo, ha comunicato alle organizzazioni sindacali il contingente complessivo delle nomine in ruolo per l’a.s 2018/19 in riferimento ai posti disponibili dopo i pensionamenti e i trasferimenti.
Per il personale docente sono previsti 57.322 nomine in ruolo di cui 13.329 sul sostegno:
Scuola dell’infanzia 4.988 di cui 1.143 sul sostegno; scuola primaria 12.410 di cui 4.396 sul sostegno; I grado 20.999 di cui 6143 sul sostegno; II grado 18925 di cui 1647 sul sostegno.
con una distribuzione territoriale nazionale pari a circa il 59% al nord, il 18% al centro e il 22 % al sud.
Per il personale educativo sono previste 77 immissioni in ruolo.
Per il personale ATA circa 9.838, a fronte del doppio dei posti vacanti(16.891).
Link ai posti disponibili:
nella scuola primaria
nella scuola dell’infanzia
nella scuola secondaria di primo grado
e nella scuola secondaria di secondo grado
(MANCA LA SITUAZIONE RELATIVA AI LICEI MUSICALI)
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